
Per i sindacati vanno salvaguardati i lavoratori da COVID-19
Di fronte all’emergenza Coronavirus è necessario difendere il Made in Italy
e le produzioni agroalimentari.
Roma (13 marzo 2020) Di fronte alla crisi e all’incertezza, conseguenti dall’emergenza sanitaria Coronavirus, i Segretari generali delle tre Organizzazioni confederali agroalimentari, Onofrio Rota per la FAI-CISL, Giovanni Mininni per la FLAI-CGIL e Stefano Mantegazza per la UILA-UIL, hanno invitato il Governo ad “approfondire alcuni aspetti del decreto riguardanti il settore agricolo”, esprimendo “forte preoccupazione” per alcune misure che rischiano di escludere i “lavoratori agricoli delle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna dalle tutele assistenziali e previdenziali tipiche del settore”.
In particolare, Onofrio Rota ha ribadito che “è fondamentale l’impegno di tutti per non creare allarmismo e per affrontare, con grande senso di responsabilità” i problemi derivanti da questa emergenza “e le sue conseguenze economiche e sociali” e ha rivolto un appello alle Autorità politiche europee e al Sindacato agroalimentare europeo, EFFAT, “per sostenere il Made in Italy ed il lavoro agroalimentare in tutta Europa”, affinché non si trascurino “i comparti più strategici dell’economia italiana e di quella comunitaria come l’agricoltura, l’industria alimentare e tutta la filiera della trasformazione”.
Nei giorni scorsi, mentre il Governo assumeva via via i diversi provvedimenti per affrontare tale emergenza, i Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Landini, Furlan e Barbagallo, si sono rivolti ai Presidenti delle diverse Organizzazioni datoriali, chiedendo “di affrontare insieme una nuova situazione e valutare iniziative immediate a salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, in tutti i luoghi di lavoro e nel Paese”. Pur ritenendo possibile, “e ove ritenuto necessario, una riduzione modulata dell’attività lavorativa manifatturiera e dei servizi”, le tre Organizzazioni sindacali hanno proposto di utilizzare “gli ammortizzatori sociali legislativamente disponibili, o che saranno resi disponibili dai provvedimenti che sono in discussione, e gli strumenti previsti dai CCNL”.
Per questo, Landini, Furlan e Barbagallo propongono che sia necessario, “attraverso un coinvolgimento delle strutture locali datoriali sindacali e le Istituzioni regionali, negoziare intese specifiche capaci a livello territoriale e nei luoghi di lavoro, di gestire la situazione difficile ed inedita che ci troviamo a dover affrontare”.
Infine, la Segretaria generale della CISL, Annamaria Furlan, ha ribadito che “è fondamentale che nessuno dei lavoratori coinvolti perda il reddito. L’importante è che vengano tutelati tutti i lavoratori con la cig ordinaria dove è possibile e, con quella in deroga, per tutti gli altri. Tutti devono essere sostenuti dai lavoratori atipici a coloro che hanno un contratto di somministrazione. Nessuno deve sentirsi abbandonato”.
Intanto, il provvedimento annunciato dal Governo sui 25 mld di euro sembra andare nella giusta direzione.
Maria Antonietta Conso