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Il Governo vara il decretone “cura Italia”

Roma (16 marzo 2020) – Per fronteggiare l’emergenza Covid-19 il Governo vara praticamente una manovra da 25 miliardi con un maxi decreto, detto “cura Italia” composto da 120 articoli, con interventi urgenti a sostegno della sanità e misure economiche a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie. “Un passaggio importante”, per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per far sentire il Governo “vicino alle tante imprese, famiglie che stanno facendo tutti enormi sacrifici per il bene comune più alto che è la salute”. “Nessuno – sottolinea Conte – deve sentirsi abbandonato, lo Stato è qui, e le misure di sostegno ne sono concreta testimonianza della presenza dello Stato”.

Va detto subito che le misure per fronteggiare l’emergenza saranno finanziate a debito dal Governo. “Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria all’attuazione degli interventi di cui al presente decreto – si legge infatti nel testo – è autorizzata l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25.000 milioni di euro per l’anno 2020”.

Il decreto si articola su 5 assi principali: un finanziamento aggiuntivo per il sistema sanitario nazionale e la protezione civile con risorse per quasi 3,5 miliardi. Un capitolo molto corposo a sostegno dell’occupazione e del reddito che vale oltre 10 miliardi, affinchè – sottolinea il ministro dell’Economia Robero Gualtieri – nessuno perda il lavoro. Una iniezione di liquidità nel sistema creditizio che mobilita circa 350 miliardi di finanziamenti all’economia reale. Un capitolo fiscale con

la sospensione dei termini di versamento per tributi e contributi. Un ultimo capitolo in cui sono previsti interventi di sostegno a vari settori colpiti dall’emergenza coronavirus tra cui il trasporto aereo. Si prevede, tra l’altro, la costituzione di una newco statale per Alitalia e lo stanziamento di 600 milioni di euro a favore della compagnia e di tutto il comparto. Mentre altri 150 milioni di euro sono destinati al made in Italy.

Nel capitolo a sostegno dell’occupazione, sono previsti sia ammortizzatori sociali come il Fondo di integrazione salariale che viene incrementato di 1,3 miliardi, che la cassa in deroga per tutti i datori di lavoro (comprese le aziende agricole), anche quelli con un solo dipendente, con uno stanziamento di 3,3 miliardi. Lavoratori autonomi, stagionali e altre forme di lavoro sono coperte con un assegno di 600 euro per il mese di marzo.

Previste anche misure a favore delle famiglie che devono fronteggiare la chiusura delle scuole: un congedo parentale speciale per 15 giorni (con un’indennità pari al 50% della retribuzione o di 1/365 del reddito) o in alternativa un bonus baby sitter di 600 euro; con uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro. Ulteriori risorse sono state stanziate per tutto il personale del servizio sanitario nazionale che avrà un voucher baby sitter speciale di 1.000 euro. Viene estesa anche la possibilità di usufruire dei permessi per la Legge 104 che passeranno per il mese di marzo e aprile da 3 a 12 giorni con uno stanziamento di 500 milioni di euro.

Per gli autonomi e i liberi professionisti sono stati stanziati circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività.

Sospesi i contributi previdenziali e assistenziali. Congelati i licenziamenti (fermate le procedure dal 23 febbraio in poi, vale a dire dalla data di inizio dell’epidemia). Previsto anche un sostegno aggiuntivo al reddito per chi si reca fisicamente nei posti di lavoro con aumento in busta paga a marzo di 100 euro.

Sospese le rate di prestiti e mutui sia tramite fondi e garanzie pubbliche al credito (con il potenziamento del fondo di garanzia e con il meccanismo del fondo Gasparini per lo stop dei mutui agli autonomi e a chi ha perso il lavoro), sia con la garanzia pubblica.

  Sospesi anche i versamenti di tasse e contributi: il termine di oggi viene differito al prossimo venerdì. Ed è prevista una sospensione della prossima rata dovuta oggi fino al 31 maggio per tutti fino a fatturato di 2 milioni di euro riguardo Iva, contributi previdenziali e ritenute fiscali (al di sopra di questo limite la misura vale per tutte le filiere più colpite, incluso il trasporto merci).

 

Red

 

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