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Emergenza Covid-19. Il decreto del Governo darà respiro ad aziende agricole

Per il presidente di Confederdia, Giovanni Arretini, il comparto agricolo ha bisogno di misure concrete per salvaguardare occupazione e produzione

 

 

I forti limiti alla circolazione di persone, mezzi e merci sull’intero territorio per far fronte all’emergenza sanitaria hanno una ricaduta economica di ampia portata su tutti i settori, primario compreso.

Le organizzazioni agricole hanno sollevato l’attenzione su numerosi problemi in tutta Italia, dalle speculazioni sui prezzi dei prodotti agricoli, primo fra tutti il latte, – che per disagi nella collocazione e ritiro delle materie prime si creano evidenti cali di quotazioni – alla chiusura di mercati ortofrutticoli, ristoranti e agriturismi.

Della situazione in Toscana, il presidente di Confederdia, Giovanni Arretini, parla di aziende agricole produttrici e trasformatrici al lavoro seguendo le disposizioni in base al protocollo del 14\03\2020, che introducono misure che seguono la logica della precauzione e indicazioni dell’Autorità sanitaria, contribuendo ad un aumento dei costi a fronte di minori incassi.

Per quanto riguarda le disposizioni dedicate al mondo agricolo dal nuovo decreto del 16 marzo, nell’attesa di vederne gli effetti sul campo – dice Arretini –Ben vengano i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal Decreto ‘Cura Italia’ come la cassa integrazione in deroga pure per le aziende agricole e della pesca e anche in presenza di un solo dipendente, il blocco dei mutui compresi quelli agrari, dei prestiti e la posticipazione di tasse e contributi.

Misure queste – aggiunge Arretini –che daranno un po’ di respiro alle aziende perché il comparto,anche in Toscana, ne ha necessità per salvaguardare insieme all’occupazione, le numerose produzioni tipiche e di eccellenza.

Di rilevante aiuto è l’estensione degli ammortizzatori a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti, compresi gli stagionali che in agricoltura hanno un ruolo fondamentale”.

Per le attività a campo aperto– prosegue Arretini – stanno continuando ad essere operativi, pur mantenendo le precauzioni, mentre per le operazioni di ufficio e burocratiche si ricorre all’utilizzo di lavoro agile o smart working. Maggior attenzione c’è per le cantine con attività di imbottigliamento che devono attenersi al protocollo del 14\03\2020 e in alcuni casi stanno riorganizzando i turni di lavoro”.

“Fermo del tutto – sottolinea Arretini –è il mercato del florovivaismo con ipunti vendita chiusi e gli ordini già fatti invenduti, mentre le aziende ittiche sono in grande crisi a causa della chiusura di ristoranti e mercati e negli agriturismi toscani le disdette arrivano fino a luglio, mettendo a rischio anche la stagione estiva”.

Il presidente Arretini ringrazia donne e uomini impegnati nelle aziende agricole nel ruolo di dirigenti, quadri e impiegati al lavoro per garantire l’approvvigionamento alimentare, la normalità dei rifornimenti in un momento di così grande crisi. “Sono risorse fondamentali del nostro Paese e stanno garantendo la nostra salute e la nostra stessa vita a cui esprimo piena solidarietà e orgoglioso di stare alla loro parte”.

Intanto il Governo ha annunciato un secondo decreto, il “decreto aprile“, che dovrebbe contare su fondi europei.

 

 

 

Giovanna Mellano