
Bonus braccianti da semplificare
In questa fase di emergenza sanitaria, per Confeuro, il contributo andrebbe erogato insieme alla disoccupazione
Roma (23 marzo 2020) – Il bonus per i braccianti agricoli, previsto dal recente decreto “Cura Italia”, va erogato direttamente ai lavoratori insieme alla disoccupazione, senza dovere quindi presentare un’ulteriore domanda e nei casi, ovviamente, in cui siano presenti tutti i requisiti richiesti. In questo modo, oltre a semplificare l’iter burocratico, i lavoratori non saranno costretti a recarsi di nuovo negli uffici competenti e, tra l’altro, eviteranno di uscire più volte dalle proprie abitazioni. È quanto propone l’organizzazione agricola Confeuro (Confederazione degli agricoltori europei e del mondo), nata nel 2001 su iniziativa dell’ Eurocoltivatori.
Nel decreto ‘Cura Italia’ il Governo ha inserito una serie di misure a favore dell’agricoltura: oltre a un fondo da 100 milioni di euro per il sostegno delle imprese agricole, è prevista l’erogazione di un contributo per i braccianti agricoli e la proroga delle domande di disoccupazione al 1° giugno 2020. Il differimento riguarda gli operai agricoli, nonché i compartecipanti familiari ed i piccoli coloni equiparati, ai fini dei contributi e delle prestazioni previdenziali, ai giornalieri di campagna.
“Qualora sussistano i requisiti previsti dal decreto per beneficiare del contributo, riteniamo opportuno che questo venga erogato direttamente ai lavoratori agricoli insieme alla disoccupazione, senza dover presentare un’ulteriore domanda. In questo modo, oltre a semplificare l’iter burocratico, i lavoratori non saranno costretti a recarsi di nuovo negli uffici competenti uscendo più volte dalle loro abitazioni” – spiega il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso.
La semplificazione delle procedure offre vantaggi sia ai cittadini che agli amministratori, riducendo i tempi di attesa e permettendo alle imprese di concentrarsi sulla loro attività principale.
“L’auspicio – conclude la nota di Confeuro – è che l’emergenza che stiamo vivendo possa dare maggiore impulso alla pubblica amministrazione per razionalizzare e snellire le procedure, con l’introduzione di innovazioni che potranno produrre effetti positivi anche quando l’emergenza sarà terminata. L’esigenza di limitare gli spostamenti, in particolare, può essere l’occasione per una vera semplificazione burocratica e amministrativa”.
A.C.