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Coronavirus. Il Rapporto Ismea evidenzia carenze di manodopera e materie prime nel settore agricolo

Roma (31 marzo 2020) – All’indomani delle misure restrittive adottate dal Governo italiano in risposta all’epidemia di Covid-19,  l’ ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – nelle prime settimane di diffusione del virus ha avviato un monitoraggio delle filiere agroalimentari, analizzando l’evoluzione delle principali variabili dei mercati nelle diverse fasi di scambio (origine, ingrosso e dettaglio).

Il rapporto  analizza i trend dei consumi delle famiglie italiane,  un’analisi di dettaglio sulla situazione di mercato e dei prezzi di tutte le filiere  agroalimentari e riporta i primi risultati di un’indagine ad hoc sviluppata su un panel di imprese agricole e alimentari.

L’analisi fotografa un settore che, con l’eccezione rappresentate dal florovivaismo e dalla pesca,  risente meno della situazione di crisi e, nonostante le criticità,  è ancora sotto controllo in termini di tenuta e capacità di garantire l’approvvigionamento dei mercati finali.

Tuttavia, la veloce evoluzione del contesto, anche a livello internazionale, potrebbe rapidamente mutare gli scenari in cui stanno operando i settori.  Già rispetto alle prime settimane di crisi analizzate nel rapporto, la situazione complessiva è mutata in maniera anche radicale.  La progressiva chiusura del canale Horeca, ad esempio, rappresentato da chi, per professione, somministra alimenti e bevande, ha sottratto non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, un canale di sbocco importantissimo per i prodotti di posizionamento alto e medio-alto (per esempio vino o formaggi) e che assorbe percentuali rilevanti dei flussi complessivi di export.

In un’ottica prospettica potrebbero poi palesarsi ulteriori difficoltà. Nelle imprese comincia a essere problematica la carenza di manodopera, a cui si aggiungono criticità a livello di logistica e trasporti.  Inoltre la paventata chiusura delle frontiere di alcuni Paesi esteri potrebbe causare problemi per l’approvvigionamento di materie prime da trasformare o di prodotti finiti per il quale il nostro Paese non è autosufficiente.

In questo clima di emergenza, Ismea è intervenuta con una serie di provvedimenti per agevolare l’accesso al credito e scongiurare un blocco delle attività produttive dovuto alla mancanza di liquidità, per il settore agricolo.

In primis sospensione di tutte le rate dei mutui con scadenza nell’anno 2020. La quota capitale delle rate sospese potrà essere rimborsata nell’anno successivo a quello di conclusione di ciascun piano di ammortamento mentre la quota interessi sarà consolidata nel debito residuo e ammortizzata per l’intera restante parte del piano.

L’Istituto ha previsto, inoltre, l’esclusione del periodo compreso tra il primo marzo 2020 e il 31 luglio 2020 dal computo della durata pre-ammortamento dei piani di investimenti autorizzati dall’istituto e l’estensione automatica delle garanzie Ismea su tutti i finanziamenti già garantiti per i quali viene richiesto l’allungamento della durata dei piani di ammortamento, senza oneri aggiuntivi per le imprese.

Infine la liquidazione delle spese sostenute dalle imprese per gli stati di avanzamento lavoro in modalità semplificata, la sospensione dei termini per la realizzazione dei piani aziendali i cui termini di scadenza risultano compresi tra il primo marzo 2020 e il 31 luglio 2020 e la sospensione sino al 31 luglio 2020 di tutte le attività di non-performing e di attestazione ai sensi dell’art. 13 comma 4-bis dl 193/2016.

Alessia Capeccioni