• comunicazione@enpaia.it

  • 800 24 26 24

Cia: in Toscana servono oltre 80mila mascherine al giorno per gli agricoltori nei campi

Roma (9 aprile 2020) – La Confederazione Italiana Agricoltori della Toscana chiede al Governo di rispondere al fabbisogno di dispositivi di protezione per le imprese agricole che garantiscono quotidianamente prodotti freschi al Paese.
In tempi di emergenza sanitaria, difatti, il settore agricolo è chiamato a non fermarsi per la produzione di cibo, ma la Cia della Toscana rileva che serve una mascherina al giorno per oltre 80mila agricoltori della regione. Questo il fabbisogno dei lavoratori che vogliono continuare a produrre e assicurare, ora più che mai, cibo sano e fresco a tutte le famiglie italiane.
Per essere messi in condizione di farlo – si legge in una nota – la Confederazione chiede al Governo e alla Protezione Civile chiarezza sui canali di approvvigionamento dei dispositivi di protezione per le imprese agricole e la certezza che le modalità di distribuzione non siano rallentate da pratiche burocratiche farraginose.
“Ovviamente, precisa la Cia Toscana, l’approvvigionamento di mascherine deve essere garantito innanzitutto agli operatori sanitari, che ogni giorno sono in prima linea per il bene di tutti i cittadini.
La primavera è arrivata e la produzione agricola si è innescata, non c’è Coronavirus che tenga, si deve coltivare e poi raccogliere per conferire all’industria alimentare. In molte colture, anche in campo aperto, non è facile rispettare la distanza interpersonale di sicurezza, come pure in altri luoghi di lavoro lungo la filiera: da magazzini agli spogliatoi, alle lavorazioni di confezionamento dei prodotti.
Gli imprenditori sono quotidianamente impegnati a seguire le procedure e le regole di condotta necessarie a garantire la salute dei lavoratori nelle attività agricole che, per le loro caratteristiche, rendono particolarmente complessa la gestione dell’emergenza. Senza i dispositivi tutto questo è di difficile attuazione”.
Difatti anche se molti agricoltori si stanno dotando autonomamente di mascherine, troppo spesso il mercato non è in grado di soddisfare la domanda, che tra l’altro sarà destinata a aumentare nelle prossime settimane, con l’arrivo della stagione di raccolta di molti prodotti. Inoltre è difficile reperirle ed a costi esagerati.
Cia Toscana sollecita, pertanto, di “tenere in considerazione le esigenze del settore agroalimentare nella ripartizione dei dispositivi, dopo avere assolto alla domanda prioritaria di ospedali e presidi sanitari. Senza mascherine, guanti, tute, occhiali, cuffie non sarà possibile garantire la fornitura delle materie prime indispensabili per il Paese e si rischia di bloccare tutta la filiera, lasciando vuoti gli scaffali dei supermercati”. 
 
Alessia Capeccioni