• comunicazione@enpaia.it

  • 800 24 26 24

Misure straordinarie per sostenere la ripresa

di Massimiliano Giansanti
Presidente Confagricoltura

Per Confagricoltura occorre una strategia condivisa a livello nazionale ed europeo per rilanciare il settore agricolo con tre obiettivi fondamentali: stabilità dei mercati, sostegno straordinario ai redditi e  aiuti alimentari.

Nel corso degli anni il settore agroalimentare ha saputo reggere meglio alle crisi rispetto ad altri comparti economici, con grande capacità di rinnovamento e di adeguamento alle sfide. Con l’emergenza Coronavirus la filiera agroalimentare ha nuovamente dimostrato capacità di tenuta, garantendo costantemente cibo e rifornimenti. Come imprenditori agricoli siamo orgogliosi di questi risultati, ma ci preoccupano le conseguenze, già tangibili, di questa pandemia.

Alcuni comparti sono in sofferenza: quasi 24mila aziende agrituristiche sono chiuse da oltre un mese e oggi non sappiamo ancora quando potranno riprendere l’attività a pieno regime. Il settore vino, che traina l’export agroalimentare italiano con oltre 6 miliardi di euro, è in grande difficoltà per il canale Ho.Re.Ca. fermo e il drastico crollo delle esportazioni. Il comparto lattiero lamenta pericolosi cali di fatturato. Il florovivaismo ha subìto un forte contraccolpo per l’emergenza sanitaria e anche l’ortofrutta sta avendo segnali negativi dall’andamento generale del mercato. L’elenco si può ancora allungare, ma non vogliamo scrivere qui un cahier de doléances.

La pandemia ha cambiato il mondo in pochissimo tempo: la fase di ripresa farà i conti con questa pesante eredità e ci obbligherà a ricominciare da un altro punto di partenza, più lontano e scoraggiante. Vogliamo tuttavia guardare al futuro in modo attivo, facendo la nostra parte. Non sappiamo ancora quando usciremo dall’emergenza, ma siamo consapevoli che nelle nostre imprese il lavoro dovrà essere totalmente riorganizzato, ci saranno nuovi parametri, nuove regole, nuovi obiettivi. Ma senza una strategia condivisa per l’agricoltura a livello nazionale ed europeo la ripresa non sarà possibile.È un momento molto delicato per il nostro Paese: è chiaro che l’emergenza debba essere fronteggiata con tutti gli strumenti economici a disposizione e con l’ausilio dell’intera comunità. Ma dobbiamo avere una nuova visione.

Serve un cambio di passo innanzitutto per sanare le criticità e compensare i danni, quindi per rafforzare il tessuto imprenditoriale. E soprattutto per dare risposte alle esigenze senza temporeggiare. Un esempio per tutti: l’emergenza manodopera nelle campagne. Come Confagricoltura abbiamo avanzato per tempo alcune proposte per facilitare il ricorso alla manodopera e garantire i raccolti imminenti, sollecitando strumenti normativi snelli, nel rispetto di chi percepisce sussidi e si mette a disposizione, ma non si è ancora giunti ad un accordo. In Francia, Spagna e Germania, dove l’epidemia Covid-19 è arrivata più tardi, si sono trovate soluzioni in tempi brevi. In Italia si sta ancora discutendo. La burocrazia, che ha un costo economico e sociale insostenibile, uccide lo spirito di impresa già profondamente ferito da questa situazione e rischia di fare più vittime del virus.

Le misure messe in campo dal Governo in queste settimane per fronteggiare l’emergenza e favorire la ripresa potranno essere realmente efficaci se ci sarà semplificazione. Le aziende hanno bisogno di liquidità immediata per investire e innovare, in un contesto generale che non deve essere né lento, né opaco. Occorre migliorare velocemente anche le infrastrutture digitali: lo smart working ha evidenziato luci e ombre del Paese, aumentando purtroppo il divario tra chi può produrre e chi no. La digitalizzazione è diventata una priorità imposta dalle regole del Coronavirus. Contestualmente dobbiamo fare un appello all’Europa, che deve rispondere alla chiamata e varare misure incisive per la continuità produttiva delle imprese agricole, così come è stato fatto negli Stati Uniti. Finora, invece, dalla Ue sono arrivati solo interventi superficiali, accompagnati da autorevoli riconoscimenti per il lavoro svolto dagli agricoltori.

Confagricoltura sollecita un piano di emergenza per il settore primario con tre obiettivi fondamentali: stabilità dei mercati, sostegno straordinario ai redditi, aiuti alimentari. Quella agricola è una politica comune. La soluzione dei problemi deve essere pertanto ricercata a con misure straordinarie che non possono limitarsi alla proroga della presentazione delle domande per gli aiuti Pac e l’aumento dei massimali per gli aiuti di Stato. Ci sono alcuni strumenti già a disposizione: dai ritiri dal mercato, agli incentivi per lo stoccaggio dei prodotti, ma occorre un sostegno straordinario ai redditi da estendere velocemente anche ai settori non coperti dall’organizzazione comune di mercato.

Sui comparti agricoli più in difficoltà occorre una risposta europea. Gli effetti economici della pandemia non si esauriranno purtroppo in tempi brevi, ma per guardare avanti con ottimismo dobbiamo essere capaci di mettere in moto sinergie efficaci a tutti i livelli e abbandonare farraginosi meccanismi che rischiano di lasciarci definitivamente indietro.