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Bellanova: un piano di rilancio Ue per vino, ortofrutta e florovivaismo

Roma (15 maggio 2020) – Un piano concreto di rilancio, dotato di adeguate risorse finanziarie, per sostenere le imprese agricole, “soprattutto quelle dei settori più colpiti”. È la sollecitazione che il Ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha posto all’attenzione dei Ministri dell’Agricoltura e della pesca dell’Ue nel corso della riunione del Consiglio Agrifish, convocata ad inizio settimana per fare il punto sulle misure adottate finora in relazione al Covid-19 volte a limitare l’impatto negativo della pandemia su tali settori.

Centrale, secondo il ministro delle politiche agricole, sarà anche la riforma della Pac. “Il settore agricolo ha avuto un ruolo fondamentale in questa fase, garantendo ai cittadini europei un approvvigionamento alimentare costante, sostenibile e di qualità. Per tale ragione – evidenzia Bellanova – dobbiamo fare ogni sforzo possibile per sostenere le imprese agricole, soprattutto quelle che operano nei settori più colpiti. E di questo auspico se ne dia dovutamente conto, anche con la strategia “Farm to Fork”, che la Commissione ha annunciato per la fine di questo mese”. “Alcune misure adottate”, ha detto Bellanova, “in particolare gli stoccaggi privati, vanno sicuramente nella direzione auspicata anche se si tratta di misure caratterizzate da una portata molto limitata oppure di scarsa efficacia, molto costose e obsolete, o purtroppo incomplete. E su questo chiedo alla Commissione un intervento deciso”.

Per il settore vitivinicolo, Bellanova trova insufficiente “solo una maggiore flessibilità” e ritiene invece urgente “un piano concreto di rilancio, dotato di adeguate risorse finanziarie, in particolare per investire sulla promozione”. Così per il settore ortofrutticolo, dice,  “occorre aumentare il tasso di cofinanziamento comunitario nei fondi di esercizio dei programmi operativi, operazione a costo zero per il bilancio dell’Unione”; così come pure per il florovivaismo, dove, ha evidenziato la Ministra, “pianificare la produzione nel settore del fiore reciso serve a ben poco, se consideriamo che l’intera produzione dei mesi di marzo e aprile è stata distrutta o destinata al macero”.

E se sullo sviluppo rurale, rileva Bellanova, “la proposta della Commissione è molto interessante, la portata “è troppo limitata. La gravità della situazione, impone un’apertura maggiore. Chiediamo che il limite dell’1 per cento sia elevato al 5per cento”. Quanto alla pesca, aggiunge, “sarà importante la massima flessibilità nella modifica dei Programmi operativi del FEAMP, con particolare riguardo alla rimodulazione e allo spostamento di fondi necessari all’emergenza. Anche le scadenze, per gli adempimenti dell’Unione, devono poter essere sospese o rinviate. E per la campagna di pesca del tonno rosso sarà importantissimo poter dare flessibilità, prevedendo quegli adeguamenti delle regole necessari ad affrontare una realtà fortemente mutata per cause di forza maggiore”.

“La Politica agricola comune – conclude Bellanova – deve essere riportata al centro dell’attenzione politica della futura Unione e la Commissione si deve far sentire. Non è pensabile, tra l’altro in piena emergenza COVID, attribuire alla PAC colpe che non ha e che potrebbero essere facilmente affrontate garantendo una più efficace tracciabilità e trasparenza nella catena alimentare, rendendo obbligatoria l’indicazione dell’origine delle materie prime in etichetta”.

Alessia Capeccioni