
Sicurezza alimentare. Più controlli antifrode durante il lockdown.
Roma (04 giugno 2020) – Durante l’emergenza Covid-19 la filiera agroalimentare italiana è rimasta aperta per garantire gli approvvigionamenti alle famiglie italiane ed è rimasta pienamente in funzione anche l’attività dell’Ispettorato antifrode del Ministero per le Politiche Agricole. Sono stati infatti 29.169 i controlli sulla filiera agroalimentare, durante il periodo febbraio-maggio 2020, di cui 3.285 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione, con particolare attenzione ai prodotti di qualità Dop, Igp, biologico, settore oleario, vitivinicolo e lattiero caseario. Inoltre considerato che nel periodo del lockdown è molto cresciuto il commercio online, “particolarmente intensa – spiegano al Mipaaf – è stata l’attività ispettiva sui canali eCommerce, come anche nei porti italiani, dove sono arrivati i prodotti agroalimentari e nelle segnalazioni di speculazioni e pratiche sleali”.
Oltre un terzo dei controlli sono stati svolti nell’area settentrionale del Paese, in particolare in Lombardia e Veneto, a garanzia delle maggiori e più consistenti produzioni Ig al mondo: il Grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “Sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019).
Le irregolarità riscontrate dal report del ministero, sono state in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale, a dimostrazione del fatto che non si è speculato in un momento di particolare difficoltà per tutto il mondo.
“In questi quattro mesi l’agroalimentare italiano ha continuato a garantire sicurezza, trasparenza e qualità – dichiara il Ministro Teresa Bellanova – dimostrando di essere uno dei settori più strategici durante la pandemia di Covid-19. Gli uomini e le donne dell’Icqrf hanno continuato a vigilare per il bene della collettività e di quanti lavorano con impegno e sacrificio, contro le pratiche sleali e gli atteggiamenti speculativi che danneggiano le filiere sane. Le aziende, gli agricoltori, i braccianti agricoli con enorme senso di responsabilità non si sono mai fermati, neanche quando tutto il Paese era immobile, assicurando a tutti cibo sano e di eccellenza, tra enormi sacrifici e difficoltà. Quando tutto era chiuso, il settore agroalimentare ha retto. Adesso è nostro dovere scommettere sulla ripartenza e rilanciare tutto il comparto, fatto di tanti uomini e donne che non si sono mai tirati indietro, ma hanno continuato a lavorare per consentire all’Italia di mantenere intatte le sue abitudini alimentari”.
Sotto la vigilanza dell’Ispettorato della tutela della qualità e repressione frodi, le filiere nazionali di qualità hanno infatti continuato le loro produzioni, facendo registrare, in questi quattro mesi: 3,3 milioni di cosce di prosciutto marchiate; 8 milioni di vaschette di prosciutto; 3,9 milioni di forme di formaggio marchiate e 13,7 milioni di kg di formaggio grattugiato; circa 2,6 milione di litri di olio DO/IG; circa 26 milioni di Aceto balsamico di Modena; 1,1 milioni di kg di riso, 7,7 milioni di kg di ortofrutta a DO/IG, 6,7 milioni di kg di Pasta.
Nel settore vitivinicolo, nel quadrimestre febbraio-maggio, quindi in piena pandemia, sono stati certificati 5,8 milioni di ettolitri di vino di qualità, l’equivalente di oltre 773 milioni di bottiglie. Il Prosecco, nelle sue tre denominazioni, è stato il vino più certificato: 1,2 milioni di ettolitri, l’equivalente di circa 160 milioni di bottiglie. Non si è fermata neppure la filiera Bio: dal 1° febbraio 2020, sono entrati nel sistema dell’agricoltura biologica 2.068 nuovi operatori per una superficie pari a 71.921 ettari.
In particolare, il 66% dell’attività ispettiva è stata svolta nei settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario, ma anche nelle carni, uova, pasta, riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati, tutti alimenti che hanno subito uno sbalzo di consumi durante l’emergenza sanitaria. Per quanto riguarda il monitoraggio dei canali eCommerce, che hanno registrato un grosso incremento di accessi nel quadrimestre febbraio – maggio, l’Icqrf ha operato 558 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e eBay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari.
Sul fronte sanzionatorio, infine, la percentuale maggiore di sanzioni irrogate dall’Icqrf durante il lockdown riguarda il settore vitivinicolo (286 provvedimenti emanati, pari ad oltre il 55% del totale), poi quello delle produzioni agroalimentari a denominazione registrata con poco più del 24% del totale (pari a 125 ordinanze) e con 51 provvedimenti e circa il 10% del totale, il settore concernente l’etichettatura dei prodotti alimentari.
Alessia Capeccioni