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Cinque mosse per rilanciare i prodotti Dop e Igp nel dopo Covid

Roma (23 giugno 2020) – “Creatività, innovazione, tutela, comunità, sano” sono le cinque parole chiave per il rilancio dell’Agroalimentare di qualità nella fase post Covid-19. È quanto emerge dal Webmeeting, organizzato dalla Fondazione Qualivita, con la collaborazione di OriGIn Italia e Federdoc. Protagonisti oltre duecento tra rappresentanti dei Consorzi di Tutela ed esperti di comunicazione con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri. Un grande successo in termini non solo di numeri, ma di proposte e confronto tra i principali interpreti del comparto agroalimentare e vitivinicolo che da sempre svolgono sul campo azioni di promozione e valorizzazione del territorio italiano.

Per supportare i processi di informazione, divulgazione e rilancio del settore DOP IGP nella fase post-emergenza Covid-19, Qualivita mette a disposizione della rete dei Consorzi un #decalogoDOP per la comunicazione istituzionale e il nuovo portale www.qualivita.it, due strumenti pensati per condividere azioni di tutela e valorizzazione. Aspetto su cui il sottosegretario degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Manlio Di Stefano ha sottolineato come “Fondazione Qualivita, OriGIn Italia, Federdoc e i Consorzi di tutela possano essere protagonisti di primo piano anche nella nuova fase di rilancio economico dopo la crisi più acuta dell’emergenza Coronavirus. L’agroalimentare – prosegue il sottosegretario – è uno dei settori trainanti dell’economia italiana e uno dei principali fattori di attrattività del nostro Paese nel mondo, mettendo l’accento sulle specificità del nostro territorio e fa della qualità la propria bandiera: la qualità e la comunicazione della qualità, di cui Fondazione Qualivita, OriGIn Italia, Federdoc e i Consorzi di tutela si fanno costantemente carico. Mi auguro che sottoscrivano il Patto per l’Export, mettendo a sistema la loro esperienza in tema di export e il loro straordinario ruolo di valorizzazione del territorio”.

Le potenzialità della rete di Consorzi sono alte – evidenzia Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita – ed il valore allargato delle Indicazioni Geografiche può diventare il più importante punto di appoggio istituzionale. “I numeri – dichiara Rosati – sono enormi. Oltre 56milioni di utenti su internet, 554 siti ufficiali. Questa rete se lavora insieme, attraverso la sua trasversalità per fare comunicazione, può creare e migliorare il sistema di valori. E soprattutto essere megafono delle iniziative del Governo e delle Regioni nelle campagne istituzionali. Diventerà strategica la necessità che il Governo coinvolga la
rete dei Consorzi per amplificare all’estero le proprie iniziative anche in chiave di promozione del territorio”.

È stato Massimo Bray, direttore dell’istituto Enciclopedia Treccani, ad individuare le cinque le parole chiave su cui puntare il rilancio dell’Agroalimentare: creatività, innovazione, tutela, comunità, sano. “Sui valori che queste cinque parole esprimono – spiega Bray – è basata la scommessa che il settore agroalimentare italiano di qualità può e deve
vincere. Perché siamo convinti che le eccellenze e le tipicità enogastronomiche, che sono tra le più importanti risorse su cui può contare il nostro Paese, costituiscano sì le nostre radici, la nostra tradizione, ma anche la nostra speranza e la nostra sicurezza in questo momento di difficoltà”.

Le misure di sostenibilità, come la tracciabilità e la certificazione, diventano prioritarie e vanno sostenute dal Governo. “La comunicazione diventa uno degli strumenti più importanti per il futuro – spiega Cesare Baldrighi, presidente OriGIn Italia – così come il Patto per l’Export che mette sul tavolo risorse importanti. Le azioni però servono a portare a casa un risultato immediato e per questo occorre dare sostegno ai territori. La parola d’ordine è concretezza in un momento in cui la sostenibilità deve essere anche economica e sociale oltre che ambientale”. “La tracciabilità – spiega Giuseppe Liberatore, direttore Valoritalia – è un punto vincente dell’Italia rispetto al resto del mondo. Questo è una ricchezza che deve essere maggiormente comunicata a livello internazionale perché può essere di aiuto ai mercati e ai consumatori. Basti pensare che il 67% delle aziende ritiene che la certificazione sia fondamentale, addirittura per l’86% del consumatore diventa elemento indispensabile”.

Sono stati i socialnetwork, durante i mesi di lockdown, ad assumere un ruolo principale e a dare una svolta significativa sulla comunicazione futura. Lo ha rimarcato Luca Colombo, country manager Facebook Italia il quale ha voluto identificare il peso dei canali social capaci “di inserirsi in modo significativo nelle scelte dell’utente, come dimostrano i dati che monitoriamo quotidianamente e nel concetto di internazionalizzazione raggiungendo facilmente le persone in tutto il mondo. Serve avere chiari gli obiettivi, i target, il dialogo, l’e-commerce e l’agilità di cambiare i propositi in base alle risposte degli utenti”.

Una rete del made in Italy che lavora nel mondo attraverso un alto livello di professionalità, persone,       progetti, attività di comunicazione e promozione e che da 20 anni sostiene la narrazione e l’immagine del Paese a livello internazionale. Questa è in sintesi la fotografia della rete dei Consorzi di tutela del comparto DOP IGP che rappresenta una risorsa strategica per il settore agroalimentare e l’intero Sistema Italia, come  evidenziato anche da Manlio Di Stefano, Sottosegretario Ministero affari esteri: “Fondazione  Qualivita, OriGIn Italia, Federdoc e i Consorzi di tutela possono essere protagonisti di primo piano anche nella nuova fase di rilancio economico dopo la crisi più acuta dell’emergenza Covid-19”.

A testimoniarlo non solo i numeri del valore economico delle filiere – 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione e 9 miliardi di valore all’export (Rapporto Ismea-Qualivita 2019) – ma anche quelli delle azioni di comunicazione dei Consorzi, un asset strategico analizzato da Qualivita. Numerosi sono infatti gli strumenti che i Consorzi DOP IGP usano continuamente per comunicare in Italia e nel mondo: 554 siti web ufficiali, 487 account social capaci di ingaggiare oltre 56 milioni di utenti unici digitali all’anno, a cui si aggiunge l’audience raggiunta attraverso i media tradizionali, dai giornali alle televisioni, e le molteplici iniziative di marketing, dai grandi eventi promozionali fino ai migliaia di contenuti indicizzati su Google come chiave di ricerca del made in Italy in ambito turistico, gastronomico, culturale, ecc.

Alessia Capeccioni