
Firmato Decreto per la tutela della viticoltura estrema
Roma (7 luglio 2020) – La ministra alle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha firmato il “Decreto sulla viticoltura eroica e storica”, di concerto con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Un documento che con grande soddisfazione del Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana (Cervim) difende ambiente e biodiversità per dare ancora più forza alla viticoltura eroica, con i principi ed i valori di cui questa pratica agricola ed i vignaioli che operano in montagna, in forte pendenza e nelle piccole isole sono portatori.
“E’ un giorno storico per tutta la viticoltura eroica – dichiara Roberto Gaudio, presidente Cervim. Da oggi sono stabiliti quelli che sono i principi ed i requisiti della viticoltura eroica, grazie ad un Decreto attuativo che potrà dare ancora più forza ad un segmento della viticoltura italiana ed internazionale sempre più importante in termini di appeal e di gradimento dei consumatori, esperti e winelover, e soprattutto per l’importante ruolo che ricopre dal punto di vista paesaggistico ed ambientale. Confidiamo anche che vengano stanziate adeguate risorse per dare forza ed applicazione a questo Decreto, che dovrebbero essere indirizzate proprio al ripristino, al recupero, alla manutenzione e alla salvaguardia dei vigneti eroici che utilizzano perlopiù vitigni autoctoni”.
Un risultato atteso da tempo dopo l’articolo 7 comma 3 del Testo Unico del Vino, nel quale la vite e i territori viticoli vengono considerati patrimonio culturale.
Per essere compresi tra i vigneti eroici – si legge nel Decreto – bisogna “almeno possedere un requisito tra: pendenza del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore a 500 metri sopra il livello del mare, esclusi quelli situati su un altopiano; sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole”. Per quanto riguarda i vigneti storici, sono individuati o dall’utilizzo di forme di coltivazione tradizionali legate al luogo di produzione o per la presenza di “sistemazioni idrauliche-agrarie storiche o di particolare pregio paesaggistico”.
Sono considerati storici anche i vigneti nelle aree iscritte nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, quelli che afferiscono a territori che hanno ottenuto il riconoscimento di eccezionale valore universale dall’Unesco e quelli che ricadono in aree tutelate dalle leggi regionali o individuate dai piani paesaggistici per la tutela di specifici territori vitivinicoli.
Il provvedimento permette così di presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento di questi vigneti.
“Da oggi finalmente possiamo contare su una legge che individua e valorizza queste particolari e delicate categorie di vigneto – conclude Bellanova – e dunque i vignaioli e tutti coloro che, ritenendolo un patrimonio di straordinaria importanza sotto il profilo storico, ambientale, produttivo, culturale, economico, lavorano per tutelarlo, preservarlo, consegnarlo alle nuove generazioni”.
MAC