
Incentivi e prevenzione per la ripartenza dell’agroalimentare
Roma (8 luglio 2020) – L’agroalimentare necessita di una solida ripartenza. Questo il tema affrontato all’evento “Fai Bella l’Italia”, tenutosi la scorsa settimana all’Aquila, ed organizzato dalla Fai Cisl insieme alla propria Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche per la ripartenza dell’agroalimentare. Punto di partenza per le varie riflessioni è stato il Manifesto di Assisi contro la crisi climatica, al quale la stessa Fai Cisl ha aderito lo scorso gennaio. Durante l’incontro sono state presentate le eccellenze dell’agroalimentare abruzzese e le difficoltà subentrate a causa dell’emergenza sanitaria Covid19.
“Nell’agricoltura regionale – affermano Franco Pescara, segretario generale della Fai Cisl Abruzzo Molise, e Leo Malandra, segretario generale della Cisl Abruzzo Molise – si è passati da 28mila lavoratori del primo trimestre 2008 ai 13mila del primo trimestre 2020, con un -44% rispetto al 2019 e -52% rispetto al 2008”. Nella grande industria agroalimentare, invece, che rappresenta il 16,9% dell’industria manifatturiera abruzzese, si è avuto un incremento di fatturato e di export. “Più che una politica di sostegni – dichiara Mauro Febbo, Assessore regionale alle attività produttive – serve una politica di incentivi. La ripresa reale non è ancora arrivata, ma siamo convinti di farcela: siamo la Regione dei Parchi e abbiamo tante bellezze, grandi potenzialità, per aiutare il Paese a ripartire”.
“La nostra classe dirigente è seduta già su un tesoro, su potenzialità inespresse – dichiara Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl – ma spesso non se ne accorge. Preferisce ad esempio parlare di Protezione Civile ogniqualvolta ci sia un evento calamitoso o legato al dissesto idrogeologico, ma non è quella la prevenzione. La prevenzione la fanno i lavoratori della bonifica, gli operai agricoli, e gli operai idraulico forestali, tra l’altro privati del proprio contratto nazionale da ben 8 anni”. Proprio per questo motivo, Rota ha voluto mostrare alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, intervenuta in videocollegamento, un piccolo pino in legno, scolpito da operai forestali, come provocazione per chiedere a tutti di impegnarsi a sostenere il rinnovo del contratto nazionale.
“Non faremo mancare il nostro impegno – spiega la Ministra – non c’è sviluppo sostenibile senza agricoltura e non ci può essere sostenibilità economica senza sostenibilità ambientale. Il Governo – prosegue la Bellanova – ha ben presente gli obiettivi per rilanciare il sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell’acquacoltura, lo abbiamo presentato nel masterplan ‘Progettiamo il rilancio’ dove impegniamo circa 4 miliardi di euro”. Un riferimento è stato fatto dalla Ministra anche alla regolarizzazione dei braccianti irregolari, citata da Rota, e ha ribadito l’impegno a dare tutele e dignità agli ultimi, agli invisibili, sottolineando l’urgenza di dare massima informazione tra i potenziali aventi diritto.
“Si può, ora, costruire qualcosa di alternativo – conclude Ettore Prandini, Presidente Coldiretti – dove dal confronto nascono le idee. Su questo siamo al fianco della Fai Cisl, le nostre radici sono le stesse, progettiamo un piano di sostenibilità dove il consumo di suolo e le infrastrutture siano complementari”.
MAC