• comunicazione@enpaia.it

  • 800 24 26 24

Verso una Pac digitale con controlli dei campi via satellite

Roma (30 luglio 2020)

La necessità di fronteggiare l’effetto economico dovuto all’emergenza Covid-19 accelera sempre di più il processo di cambiamento nel settore agricolo. In quest’ottica è stato pubblicato pochi giorni fa in Gazzetta Ufficiale il DL 16 luglio 2020, n. 76, cd. decreto Semplificazioni, con il quale il Governo intende introdurre nuovi spazi di lavoro per garantire una maggiore innovazione e flessibilità a favore delle imprese agricole. La sfida della demateralizzazione nel decreto punta l’accento su digitalizzazione e approccio green ma anche sgravi e novità per controlli e sanzioni,  iniziative che comunque dovranno essere attuate mediante degli interventi normativi da emanare nei prossimi mesi.
Tra le prospettive per l’agricoltura post-Covid si fanno più ampi gli orizzonti del Sian, il mega-sistema informativo che fa capo all’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che contiene tutti i dati e le informazioni delle imprese agricole: il DL Semplificazioni ha infatti messo mano al sistema di identificazione delle parcelle agricole (SIPA) nonché di gestione anagrafica delle aziende agricole, prevedendo in tal senso una definitiva digitalizzazione. In particolare, l’articolo 43 del decreto-legge anticipa un nuovo sistema di individuazione delle parcelle agricole, basato sullo sviluppo di strumenti digitali che dovranno utilizzare applicazioni grafiche e geo-spaziali.Cambiamenti in vista anche per quanto riguarda l’anagrafe delle aziende agricole: il DL prevede infatti un sistema anagrafico costituito dall’insieme dei fascicoli aziendali, i cui contenuti dovranno essere confermati, oppure aggiornati, con cadenza annuale e anche in tal caso in modalità grafica e geo-spaziale, per consentire l’avvio dei procedimenti amministrativi e per erogare i pagamenti soltanto per i terreni agricoli ammissibili.

Una sfida certamente non semplice, anche alla luce di pregresse criticità e rallentamenti del sistema, ma che tuttavia, come indicato nello stesso articolato del DL, si pone l’obiettivo di semplificare e agevolare gli adempimenti previsti in capo ai produttori, tema decisivo per l’agricoltura del futuro, così come di programmare controlli più veloci e mirati. Il nuovo sistema di identificazione delle parcelle agricole dovrà essere conforme a quanto previsto dal Reg. delegato (Ue) 640/2014 (art.5), richiamato nello stesso DL, che già prevedeva un Sipa, base dei sistemi integrati di gestione e di controllo (Sigc) degli organismi pagatori per i regimi basati sulla superficie, in grado di determinare, per ciascuna parcella, una superficie massima ammissibile ai fini dei regimi di aiuto. Una questione sotto la lente della Corte dei Conti europea che già nel 2016 individuò ampi margini di miglioramento rispetto all’utilizzo di sistemi geo-spaziali e immagini satellitari per consentire il controllo degli aiuti per superficie, che rappresentano praticamente i ¾ dei finanziamenti europei erogati a favore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale.

A livello europeo l’obiettivo è passare dai controlli mediante telerilevamento – che implicano l’interpretazione assistita da computer delle immagini satellitari e una visita sulle parcelle agricole interessate nel caso non sia possibile trarre conclusioni sulla base delle immagini – ai cd. controlli tramite monitoraggio, approccio sistematico che invece utilizza dei processi automatizzati basati sui dati trasmessi dai satelliti Sentinel 1 e 2 lanciati nello spazio nell’ambito del programma Copernicus. L’attuale quadro normativo consente tra l’altro l’impiego di altre nuove tecnologie, come droni e fotografie geo-referenziate, come prove aggiuntive per verificare la conformità in ambito Pac.
Il progetto di semplificazione prospettato dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, al di là di altre proposte di cambiamento, mette al centro la digitalizzazione come strumento innovativo utile per favorire e semplificare l’erogazione degli aiuti e facilitare i controlli e potrà portare alla completa digitalizzazione del SIAN, condizione potenzialmente in grado di produrre, oltre ad una maggiore stabilità dei dati, una reale innovazione dei processi e margini di competitività per le imprese agricole.Una spinta

Al di là dell’efficacia rispetto ai controlli delle domande di aiuto, la stessa Corte dei Conti europea ha evidenziato, nella propria relazione speciale 2020-04, la possibilità di poter acquisire e valorizzare, mediante i controlli tramite monitoraggio, dati utili per poter attuare un’agricoltura più intelligente. L’obiettivo è utilizzare le moderne tecnologie per monitorare e automatizzare processi e buone pratiche, finalizzate ad accrescere la produttività ed il livello di qualità dei prodotti agricoli, con conseguenti vantaggi economici per gli agricoltori.
Le immagini satellitari possono infatti fornire informazioni sul contenuto di azoto nel suolo o sullo stress da siccità, in grado di ottimizzare l’applicazione di fertilizzanti o l’apporto di acqua, riducendo i costi e gli impatti ambientali dell’attività agricola. Si tratta, in altri termini, di una rete intelligente di elaborazione di dati, in grado di rimodulare gli output in considerazione del livello e dello stato degli input, cioè delle informazioni in ingresso, e quindi di migliorare l’efficacia, lungo tutti i segmenti della filiera, degli interventi colturali, tecnologici e logistici.
Un ambito di lavoro strettamente connesso alla tecnologia di Internet of things (IoT) che in ogni caso consentirebbe agli organismi pagatori, mediante l’accesso ai dati per singolo operatore (SIPA, Sentinel e altre immagini satellitari, informazioni sui requisiti ambientali) di poter fornire un servizio, complementare ma prezioso, agli agricoltori.Cambio di rotta per la diffida
A.C.