
La Relazione Annuale 2020 di Enpaia evidenzia l’ottimo stato di salute della Fondazione
Dalla Relazione Annuale di Enpaia 2020, presentata al Senato il 9 novembre scorso, emerge l’ottimo stato attuale della Fondazione. L’Ente di previdenza del settore agricolo sfoggia infatti numeri invidiabili frutto della buona gestione. Il 2019 si è chiuso con un avanzo economico di 15 milioni di euro e prestazioni erogate per 162.881.390 euro. Crescono iscritti, utili e patrimonio. E non mancano le misure di sostegno agli associati per fronteggiare la crisi da Covid-19. Mentre il settore agricolo si conferma un asset strategico per lo sviluppo del Paese.
Enpaia in crescita
A dicembre 2019 risultavano iscritti ad Enpaia 42.647 lavoratori (+2,5% rispetto al 2018) impiegati presso 9.185 aziende (+2,9%). L’Emilia-Romagna si conferma la Regione con il maggior numero di iscritti attivi (oltre 6mila), seguita da Veneto, Toscana e Lombardia. Il 2019, inoltre, si è chiuso con un avanzo economico di 15 milioni di euro e prestazioni erogate per 162.881.390 euro. Numeri significativi, che evidenziano come la Fondazione in questi mesi abbia continuato a lavorare con obiettivi precisi. Non a caso, anche la gestione finanziaria ha prodotto risultati rimarchevoli: +2,7% per la gestione mobiliare (risultato migliore rispetto al 2018, che aveva segnato +2,4%); +2% il rendimento netto della gestione immobiliare, in aumento rispetto al 2018 (+1,6%); infine, il patrimonio a valori di mercato si è assestato a 2.258.914.667 euro, in crescita del 3,3% rispetto al consuntivo del 2018.
Agricoltura, asset strategico
Il 2020 sarà ricordato per la pandemia, con le sue gravissime ripercussioni in termini di vite umane e di danni al sistema economico. Un periodo complesso e delicato, durante il quale, però, la filiera agricola, ad ogni livello, ha continuato a funzionare con grande capacità e coraggio, nonostante il lockdown e le misure di restrizione, facendo sì che gli esercizi commerciali fossero sempre riforniti di prodotti alimentari, senza interruzione alle catene di produzione, distribuzione e vendita, confermando di essere un asset strategico per lo sviluppo del nostro Paese.
Attenzione per gli iscritti e le imprese
A dimostrazione della vicinanza ai bisogni degli associati nella gestione della crisi, la Fondazione ha provveduto alla sospensione dei versamenti contributivi fino al 30 settembre, riprogrammandone la riscossione a partire da ottobre. Anche gli investimenti “mission related” hanno assunto una nuova caratterizzazione alla luce della pandemia.
La Fondazione ha deciso poi di sostenere durante la pandemia le aziende iscritte con interventi di decontribuzione (una prima misura è stata respinta dai ministeri vigilanti mentre una seconda misura è ancora al vaglio degli stessi) e i lavoratori iscritti con l’erogazione di una provvidenza (anche questa respinta dai ministeri vigilanti), per circa 29 milioni di euro, sostenibili grazie alle riserve del patrimonio netto, che ammontano a circa 137 milioni di euro e ai risultati positivi della gestione finanziaria attesi nei prossimi esercizi.
Dalla Relazione emerge però la necessità che il Governo incentivi il contributo dei soggetti privati alla ripresa, soprattutto sul fronte fiscale. E viene espresso rammarico per la mancata detassazione delle misure di sostegno diretto agli iscritti che gli Enti di previdenza privati hanno approntato durante la pandemia.
La rinascita parte dal ‘made in Italy’
Con la Relazione 2020 la Fondazione Enpaia traccia, infine, un nuovo percorso di rinascita del settore agricolo, auspicando un maggiore coinvolgimento nella innovazione tecnologica e nell’uso dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sostenere le imprese nel loro sviluppo, in una prospettiva di allargamento dei mercati e di miglioramento della qualità della produzione. In questo ambito è rilevante la forza di penetrazione sui mercati esteri dei prodotti agricoli “made in Italy”, come è emerso nello studio dell’Osservatorio Enpaia-Censis (presentato a luglio Ndr.), che ha evidenziato come oltre il 91% acquisterà più prodotti alimentari di origine italiana per la qualità e la sicurezza ad essi riconosciuta, oltre che per solidarietà nei confronti degli agricoltori.
Per il Presidente di Enpaia Giorgio Piazza “la Fondazione Enpaia ha una struttura previdenziale solida e in costante espansione nell’attuale contesto macroeconomico, nonostante le difficoltà dovute alla crisi generata dalla pandemia. Abbiamo chiuso il 2019 con un avanzo economico di 15 milioni di euro, erogando prestazioni per circa 163 milioni di euro. Teniamo molto ai nostri 43mila iscritti, per i quali abbiamo sospeso il versamento dei contributi fino al 30 settembre, e siamo pronti a valutare l’adozione di ulteriori misure. Alle istituzioni politiche e di Governo chiedo di condividere e supportare i nostri obiettivi, definendo un assetto normativo e fiscale all’altezza delle sfide della nuova situazione imposta dall’emergenza sanitaria”.
Per il Direttore Generale della Fondazione, Roberto Diacetti, “le casse previdenziali rappresentano un importante strumento di sviluppo del nostro Paese, garantendo ai propri iscritti, oltre alle prestazioni pensionistiche, un welfare attivo, innovativo e dinamico e investimenti in economia reale e nel mondo dell’agricoltura. In quest’ottica la Fondazione Enpaia, pur salvaguardando l’equilibrio tra prudenza e redditività negli investimenti, continuerà anche nel 2020 a guardare con interesse quelli di “mission related” e quelli di carattere infrastrutturale e ESG”.
“La pandemia – ha sottolineato il Sottosegretario all’Economia e Finanze, Pierpaolo Baretta – ha reso evidente il peso e il ruolo dell’agricoltura, dell’agroalimentare e dell’agroindustriale, che devono diventare strategici nello sviluppo della nostra economia. Mi congratulo per l’attività di Enpaia – ha aggiunto – come Osservatorio nella valutazione delle dinamiche del settore e ritengo decisivo affiancare i propri iscritti costruendo allo stesso tempo forme di assistenza e di partecipazione. Nella prossima agenda di lavoro – ha concluso Baretta – si dovranno trovare soluzioni al problema dell’ingiusta tassazione delle Casse al 26% e migliorando le condizioni della loro autonomia gestionale”.
Secondo Stanislao Di Piazza, Sottosegretario al Lavoro, “Enpaia si è distinta in questo difficile periodo per la sospensione dei contributi e si tratta di buone pratiche nel rispetto di una nuova visione dell’economia”.
Il Presidente della Commissione Bicamerale degli enti gestori di previdenza, Sergio Puglia, ha condiviso la scelta di Enpaia “di prevedere, in questa fase, la sospensione dei contributi. In effetti, le casse di previdenza stanno svolgendo un ruolo fondamentale in questo scenario caratterizzato dall’emergenza sanitaria, anche attraverso l’erogazione dei sussidi che il Governo ha previsto per i professionisti iscritti”.