
La cessione del quinto dello stipendio non impedisce l’adesione ai fondi di previdenza complementare
I lavoratori dipendenti che hanno un finanziamento con cessione del V dello stipendio possono tranquillamente aderire a un fondo pensione; così come chi ha il Tfr in un fondo, può accedere a un finanziamento con cessione del V, pur non avendo Tfr in azienda poichè la garanzia si estende alle prestazioni che erogherà il fondo stesso.
di Paolo Pellegrini, Vicedirettore Mefop
Cos’è la cessione del V e come funziona?
Si tratta di un prestito personale di massimo 10 anni di durata, che prevede la restituzione in rate prelevate dallo stipendio e versate alla finanziaria direttamente dal datore di lavoro. La trattenuta non può superare un quinto dello stipendio. In caso di cessazione del rapporto di lavoro è prevista per legge la garanzia sul trattamento di fine rapporto, che quindi è versato alla finanziaria a saldo del debito residuo. In caso di morte del lavoratore finanziato, subentra nel pagamento un’assicurazione che estingue il debito. Inizialmente questo tipo di prestito era molto diffuso tra i dipendenti pubblici, ma negli ultimi 15 anni sono cresciute di molto le cessioni del V anche tra i dipendenti privati.
Ma allora se ho una cessione del V posso aderire a un fondo pensione destinandovi il mio TFR maturando?
Assolutamente sì, come precisato dal Ministero del Lavoro con interpello n. 51 del 2008. La legge, infatti, consente di destinare il Tfr maturando a previdenza complementare, senza che eventuali garanzie sul Tfr accumulato possano impedire questa destinazione. In caso di destinazione del Tfr maturando a un fondo pensione, il Tfr cessa di essere accantonato in azienda e diventa contributo destinato a previdenza complementare.
Come funziona la garanzia sul TFR che ho rilasciato alla finanziaria?
Poiché il Tfr è versato al fondo pensione, i contratti di finanziamento contengono una clausola di estensione della garanzia alle prestazioni del fondo pensione. Quando un lavoratore con cessione del V destina il proprio Tfr maturando a un fondo pensione, la finanziaria notifica il contratto di finanziamento al fondo pensione, che quindi appone un vincolo che risulta anche all’aderente nella documentazione informativa annuale. Quindi, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, la finanziaria non resta privata della sua garanzia, potendo accedere al montante accumulato presso il fondo pensione, che è alimentato anche dal Tfr del lavoratore.
Naturalmente il montante non può essere intaccato dalla finanziaria finché dura il rapporto di lavoro. Se invece dovesse cessare prima dell’estinzione del finanziamento, la finanziaria può chiedere il riscatto per perdita dei requisiti di partecipazione, previa escussione preventiva del Tfr eventualmente rimasto presso il datore di lavoro prima dell’adesione al fondo pensione. Il lavoratore ha in questo caso la possibilità di estinguere il finanziamento o di proseguire con la cessione del V in relazione al nuovo rapporto di lavoro.
Cosa succede se l’aderente al fondo pensione chiede una prestazione? La legge distingue le prestazioni cedibili nei limiti di un quinto (prestazioni pensionistiche in capitale o rendita, anticipazioni per spese sanitarie e RITA) da quelle integralmente cedibili (altre anticipazioni, riscatti). Per le prestazioni cedibili nei limiti di un quinto, la parte non cedibile (i quattro quindi delle somme richieste) sono erogate agli aderenti; le prestazioni integralmente cedibili, invece, possono essere erogate solo se c’è il benestare della finanziaria.
In caso di morte, invece, la finanziaria è soddisfatta dall’assicurazione e le somme sono erogate ai soggetti designati o agli eredi dell’aderente.
Quindi posso aderire a un fondo pensione se ho una cessione del V dello stipendio?
Si, chi ha un finanziamento con cessione del V dello stipendio può quindi sicuramente aderire a un fondo pensione, destinandovi anche il Tfr maturando. Inoltre, chi ha il Tfr in un fondo pensione, può tranquillamente accedere a un finanziamento con cessione del V, pur non avendo Tfr in azienda visto che in questi casi la garanzia si estende alle prestazioni che erogherà il fondo pensione. Anzi, poiché per le finanziarie è più facile dialogare con i fondi pensione – soggetti vigilati e sempre affidabili – rispetto a tanti datori di lavoro, avere il TFR in un fondo pensione rende l’accesso alla cessione del V tendenzialmente più agevole rispetto a chi lo ha lasciato presso il datore di lavoro.