Napoli – Il corso di formazione organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, con il supporto di Fondazione Enpaia, ha offerto un’approfondita analisi del complesso mondo del lavoro agricolo. L’obiettivo principale è stato quello di fornire ai giornalisti gli strumenti necessari per affrontare in modo competente le tematiche legate al settore primario, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori e alla lotta al caporalato. Centrale il ruolo di Fondazione Enpaia che ha sviluppato su questi argomenti un percorso dedicato esclusivamente ai giornalisti italiani.
I temi centrali del corso hanno riguardato la tutela dei diritti del lavoro in agricoltura. Sono stati analizzati i doveri e i diritti in termini di previdenza, assistenza e pensioni, con particolare attenzione all’evoluzione della normativa e alle azioni di contrasto al lavoro nero e al caporalato. La Fondazione Enpaia è stata presentata come un punto di riferimento fondamentale per il settore agricolo, perché offre servizi all’avanguardia per un’agricoltura competitiva e sostenibile.
La deontologia professionale, altro tema di attualità, ha interessato i giornalisti presenti che sono stati invitati a rispettare i principi deontologici ed a verificare sempre le fonti, per garantire un’informazione accurata e rispettosa dei diritti di tutti; anche l’impatto che l’intelligenza artificiale ha sull’informazione è stato oggetto di approfondimento durante il corso che ha offerto l’occasione di sottolineare le opportunità e le sfide che questa tecnologia comporta. Non sono mancati riferimenti importanti al tema dell’agricoltura sociale. Un tema sempre più innovativo che ha evidenziato il suo ruolo indispensabile come strumento per lo sviluppo locale e per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Le relazioni di tutti i relatori intervenuti al corso hanno riscosso successo di pubblico e di critica e per questo motivo forniamo, di seguito, un’ampia panoramica delle loro dichiarazioni. Massimo Gargano, membro del CdA Fondazione Enpaia, ha sottolineato come l’importanza di un sistema previdenziale solido sia necessario per garantire un futuro sicuro ai lavoratori agricoli. Gargano ha riferito, inoltre che: “il primato dell’agricoltura italiana in campo mondiale lo si deve anche ad un’impalcatura di norme e leggi che regolano gli ambiti della previdenza, dell’assistenza e delle pensioni. Il tutto – ha poi aggiunto Massimo Gargano che è Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI) – è finalizzato a dare certezza nel ricevere servizi qualitativamente superiori ed a garantire un futuro più sicuro a chi opera in questo settore”.
Il Ten. Col. Milko Verticchio, Comandante Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro: ha presentato i dati relativi alle attività di contrasto al caporalato e al lavoro nero svolte, sotto il suo comando, dal Gruppo Carabinieri di Napoli. Alfonso Pirozzi, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha evidenziato l’importanza della deontologia professionale e della lotta alla disinformazione che obbliga tutti i giornalisti a rispettare le regole soprattutto anche quelli che operano nel settore dei social media; mentre Luigi D’Alise, direttore responsabile de “Il Mondo del Lavoro” ha posto l’accento sulla la necessità di informare correttamente l’opinione pubblica sulle tematiche legate al lavoro agricolo, tenuto conto che in Campania, in base ai dati forniti dalla sua redazione il 42% delle morti bianche sul lavoro nella regione si verifica nel settore agricolo.
Massimo Fiorio, componente del CdA di Fondazione Enpaia ha riferito dell’importanza delle politiche sociali per lo sviluppo del settore agricolo e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Fiorio, che è rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha riferito che “ogni cittadino ha diritto ad un’adeguata assistenza sociale nel luogo in cui vive. Le politiche pubbliche devono quindi basarsi sulla convinzione che soddisfare le esigenze delle comunità rurali sia parte integrante di un più ampio programma di coesione sociale.”
Francesco Gagliardi, direttore della Comunicazione e Marketing nonché responsabile di Previdenza Agricola di Enpaia ha presentato i servizi offerti da Fondazione a sostegno dei lavoratori agricoli, sottolineando come Enpaia, da oltre 80 anni, sia un punto di riferimento per la previdenza e l’assistenza nel settore agricolo italiano. Giuseppe Peleggi direttore dell’area Studi, Ricerche e Rilevazioni Statistiche della Fondazione ha analizzato l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla comunicazione e sul mondo del lavoro invitando proprio i giornalisti a riflettere sul ruolo che l’umanità vuole affidare all’intelligenza artificiale. “Occorre, ha riferito, assumere un atteggiamento consapevole e responsabile perché l’argomento non è più rinviabile”.
Il corso di formazione, che è giunto alla sua sesta tappa in Italia, ed ha già formato su questi temi oltre 200 giornalisti nel 2024, è una prova incontrovertibile dell’impegno della Fondazione Enpaia sul tema della formazione continua soprattutto dei giornalisti e nella promozione di un’informazione di qualità sui temi propri legati al lavoro in agricoltura. L’obiettivo è quello di contribuire a creare una maggiore consapevolezza sulle tematiche legate al lavoro agricolo ed a favorire lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e inclusiva.
Il corso sul tema della Tutela dei Diritti del lavoro in Agricoltura, come ha sottolineato nel suo saluto introduttivo il presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli “è stato importante per vari motivi. Innanzitutto perché riguarda direttamente la regione Campania, una delle aree del paese in cui il caporalato è più diffuso e spietato. Utile, dunque, ai giornalisti affinché siano correttamente informati per poter informare correttamente l’opinione pubblica.”
Fondazione Enpaia continua, intanto, nel suo percorso di formazione su questi temi coinvolgendo altri Ordini regionali dei giornalisti. Il prossimo corso si terrà Venerdì 25 ottobre presso la Camera di commercio della Basilicata, a Potenza. Una regione che da sola esprime il 4% del Pil agricolo di tutto il Paese.