Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti invieremo solo notizie utili per te e per la tua attività.
- Tennis, Paolini contro Sevastova nel primo turno di Wimbledon 27 Giugno 2025
- Governo, Consiglio dei Ministri lunedì alle 15,15. A odg ddl rendiconto e assestamento bilancio 27 Giugno 2025
- "Yakuza" è il nuovo singolo di Elodie con Sfera Ebbasta 27 Giugno 2025
- Ghali pubblica il video del suo ultimo singolo Chill 27 Giugno 2025
- Giffoni55, in arrivo Tim Burton, Sorrentino, Servillo, Allevi, Ambra 27 Giugno 2025
Autore: Cristiano Fini - Presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani
Su la guardia, l’agricoltura chiede fatti
Il 2025 si configura per essere l’anno delle scelte decisive, anche per l’agricoltura. Al cambio di passo necessario a un settore strategico per il Paese, ma a corto di forze, sembra aprirsi un varco importante sul fronte europeo. Bruxelles tocca, finalmente, le corde degli agricoltori. La comunicazione Hansen sul futuro prende coraggio e spinge la tabella di marcia Ue oltre i diktat del Green Deal per riposizionare l’agricoltura al cuore della sostenibilità, cruciale per quella ambientale, tanto più per quella economica e sociale. Con le aree interne a fare da ago della bilancia, soprattutto quando si tratta dei Paesi Ue…
Il settore primario ad un punto di svolta
L’agricoltura è a un punto di svolta, occorre adesso imboccare la strada giusta. Ridare centralità al primario vuol dire agire concretamente con misure adeguate, onde evitare l’abbandono delle aree interne e la perdita del presidio sul territorio, con la scomparsa del paesaggio e della biodiversità. Conseguenza di tutto questo, la fine del Made in Italy agroalimentare: un rischio che il Paese non può correre. Tra il 2000 e il 2020, delle 1,3 milioni di aziende che hanno cessata l’attività in Italia, 3 su 4 erano situate in aree collinari e montane. La chiusura ha comportato la riduzione di 850mila ettari…
Nel 2022 i lavoratori agricoli impiegati nel settore sono stati, in Italia, circa un milione, mentre le aziende del comparto che assumevano dipendenti più di 174 mila, andando a incidere per il 25% sul totale delle imprese attive, iscritte alle Camere di Commercio. Praticamente circa tre quarti delle attività agricole non assumevano dipendenti. Lato manodopera nel settore, solo il 10% del totale risultava a contratto a tempo indeterminato, il restante 90% a tempo determinato. Nel primo caso, lavorando in media 251 giornate, nel secondo solo 90. In sostanza, il 33% dei dipendenti agricoli lo è stato per meno di 50…