Autore: Cristiano Fini - Presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani

L’agricoltura è a un punto di svolta, occorre adesso imboccare la strada giusta. Ridare centralità al primario vuol dire agire concretamente con misure adeguate, onde evitare l’abbandono delle aree interne e la perdita del presidio sul territorio, con la scomparsa del paesaggio e della biodiversità. Conseguenza di tutto questo, la fine del Made in Italy agroalimentare: un rischio che il Paese non può correre. Tra il 2000 e il 2020, delle 1,3 milioni di aziende che hanno cessata l’attività in Italia, 3 su 4 erano situate in aree collinari e montane. La chiusura ha comportato la riduzione di 850mila ettari…

Continua a Leggere

Nel 2022 i lavoratori agricoli impiegati nel settore sono stati, in Italia, circa un milione, mentre le aziende del comparto che assumevano dipendenti più di 174 mila, andando a incidere per il 25% sul totale delle imprese attive, iscritte alle Camere di Commercio. Praticamente circa tre quarti delle attività agricole non assumevano dipendenti. Lato manodopera nel settore, solo il 10% del totale risultava a contratto a tempo indeterminato, il restante 90% a tempo determinato. Nel primo caso, lavorando in media 251 giornate, nel secondo solo 90. In sostanza, il 33% dei dipendenti agricoli lo è stato per meno di 50…

Continua a Leggere