Un seminario formativo, promosso da Fondazione Enpaia insieme all’Associazione Siciliana della Stampa e all’Ordine dei Giornalisti, ha messo in evidenza l’importanza della tutela del lavoro agricolo, affrontando aspetti normativi, etici e le nuove frontiere dell’innovazione.
L’evento, ospitato presso la sede dell’Associazione Siciliana della Stampa a Palermo, ha visto la partecipazione di esperti e professionisti del settore, con il sostegno di Fondazione Enpaia, che ha fornito strumenti utili per comprendere le complessità del lavoro agricolo. Il seminario ha approfondito temi fondamentali come la legislazione vigente, la deontologia giornalistica e le politiche sociali per garantire condizioni di lavoro dignitose.
Giuseppe Rizzuto, segretario regionale di Assostampa Sicilia, ha aperto i lavori sottolineando la necessità di combattere il precariato e garantire una retribuzione equa ai lavoratori agricoli. Ha ribadito l’impegno dell’Associazione Siciliana della Stampa nella difesa dei diritti dei giornalisti e nella promozione di un’informazione corretta e libera. “Un’occasione preziosa – ha dichiarato – per comprendere le dinamiche di un settore vitale, con particolare attenzione all’impegno delle istituzioni e alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.”
Il seminario ha esplorato anche il ruolo dell’agricoltura sociale, che rappresenta un’opportunità per migliorare il benessere delle comunità rurali e affrontare le sfide economiche del settore. Massimo Fiorio, membro del CdA della Fondazione Enpaia, ha evidenziato come questo modello favorisca la coesione territoriale e il supporto alle fasce vulnerabili della popolazione. “Le politiche pubbliche devono riconoscerne il valore strategico e promuovere interventi capaci di integrare sviluppo economico, equità sociale e tutela ambientale.”
La deontologia professionale è stata al centro dell’intervento di Riccardo Arena, consigliere nazionale di ODG Sicilia, che ha ricordato ai giornalisti l’importanza di un’informazione corretta e rispettosa. Ha sottolineato il valore del nuovo Testo Unico della deontologia professionale, che entrerà in vigore dal prossimo 1° giugno, ed ha ribadito che la formazione giornalistica è un arricchimento professionale, non solo un obbligo di legge.
Un momento di grande rilevanza nel seminario è stato l’intervento del Ten. Colonnello Stefano Palminteri del Comando Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Palermo, che ha illustrato in dettaglio le attività svolte dall’Arma a tutela dei lavoratori agricoli in Sicilia. Attraverso un monitoraggio costante del territorio, i Carabinieri hanno intensificato le operazioni di vigilanza per garantire il rispetto delle normative sul lavoro e contrastare le forme di sfruttamento più gravi.
I dati presentati dal Colonnello Palminteri hanno offerto uno spaccato significativo della realtà del settore agricolo, evidenziando criticità e progressi. Nel solo 2024, sono state condotte oltre duemila ispezioni presso aziende agricole e realtà produttive locali, portando alla sospensione di numerose attività per gravi violazioni, tra cui casi di lavoro nero e condizioni di sfruttamento. Le ispezioni hanno rilevato irregolarità che compromettono la sicurezza dei lavoratori e la corretta applicazione delle normative contrattuali, elementi fondamentali per garantire un ambiente di lavoro dignitoso.
Particolare attenzione è stata dedicata al fenomeno del caporalato, una pratica illegale che coinvolge intermediari senza scrupoli nel reclutamento e gestione della manodopera agricola. Grazie all’intensificazione delle operazioni investigative, sono stati registrati numerosi arresti e denunce nei confronti di soggetti responsabili di sfruttamento, con provvedimenti che mirano a smantellare le reti criminali che operano nel settore. Il Ten. Colonnello ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra istituzioni, sindacati e organi di controllo per garantire condizioni di lavoro eque e la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori.
Inoltre, il Comando Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro ha implementato strategie di prevenzione e sensibilizzazione, coinvolgendo comunità locali e aziende agricole per promuovere un approccio più etico alla gestione della manodopera. L’uso di strumenti tecnologici e analisi avanzate ha reso possibile una vigilanza più efficace, contribuendo alla costruzione di un sistema di protezione attivo e reattivo contro le ingiustizie del mondo del lavoro.
“Il nostro impegno è costante e mirato a garantire non solo l’applicazione delle leggi, ma anche la salvaguardia della dignità umana,” ha affermato Palminteri, evidenziando come la presenza capillare delle forze dell’ordine sia essenziale per individuare e contrastare le situazioni di abuso. “La tutela del lavoratore passa attraverso azioni concrete, dalla prevenzione all’intervento diretto. Soltanto con un approccio sistemico possiamo costruire un futuro in cui il lavoro agricolo sia sinonimo di legalità e sicurezza.
In tutto questo scenario si innesta il ruolo innovativo di Fondazione Enpaia “che continua a rafforzare il proprio impegno nell’economia reale, sostenendo le eccellenze del Made in Italy agroalimentare attraverso investimenti mirati. Lo scorso anno, Enpaia ha incrementato la propria quota in Masi Agricola S.p.A., un investimento “mission-related” che ha raggiunto il 9,2%”. Ha dichiarato Francesco Gagliardi, Capo Area marketing e Comunicazione di Fondazione Enpaia. Oltre a Masi Agricola, la Fondazione ha ampliato il proprio portafoglio di investimenti in economia reale, destinando risorse a realtà strategiche come Bonifiche Ferraresi e Granarolo, con l’obiettivo di favorire la crescita sostenibile delle aziende italiane. “Questi interventi, ha aggiunto Gagliardi, dimostrano il ruolo attivo di Enpaia nel supportare il settore agroalimentare, contribuendo alla competitività e all’internazionalizzazione delle imprese italiane. Un impegno concreto che rafforza la filiera agricola e alimentare del Paese.
Infine, Giuseppe Peleggi, responsabile della direzione Studi Ricerche e Rilevazioni Statistiche della Fondazione Enpaia ha evidenziato come la rete di connessioni globali – fisiche e digitali – abbia modellato la mobilità umana, l’economia e la diffusione del sapere. Autostrade, ferrovie, oleodotti e cavi internet costituiscono un’infrastruttura planetaria che collega persone e risorse ben oltre i confini geopolitici. Parallelamente, l’umanità ha attraversato un’evoluzione demografica straordinaria: dai 30.000 individui di centomila anni fa agli oltre 8 miliardi odierni. Questa crescita esponenziale, prevista in rallentamento dopo il picco dei 10 miliardi, si intreccia con le sfide ambientali e tecnologiche del nostro tempo. Peleggi sottolinea l’impatto delle innovazioni, come l’Intelligenza Artificiale, nel plasmare il futuro dell’umanità, sospesa tra speranza e adattamento. “Dum spero, spiro”—finché si spera, si vive.
L’iniziativa ha fornito ai giornalisti strumenti concreti per raccontare con consapevolezza il mondo del lavoro agricolo, con un focus sulle dinamiche sociali, l’impegno delle istituzioni e le nuove tecnologiche.